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giovedì 19 dicembre 2013
Educ-Arte Infinito con Aras Luz: Palazzo Strozzi, una mostra, una valigia rossa e ...
Educ-Arte Infinito con Aras Luz: Palazzo Strozzi, una mostra, una valigia rossa e ...: Palazzo Strozzi, una mostra, una valigia rossa e una bambina... Marina è una bambina che danza senza musica. Non ha bisogno, lei a...
Palazzo Strozzi, una mostra, una valigia rossa e una bambina...
Palazzo Strozzi, una mostra, una valigia rossa e una bambina...
Marina è una bambina che danza senza musica. Non ha bisogno, lei afferma che la musica la sente dentro, così può danzare ovunque.
Un giorno però, ha trovato la musica davanti a sé, ha riconosciuto i
suoni dei colori appesi a un muro, lo sguardo gli si è aggrovigliato e
ha dovuto fare un bel po' di piroette prima di poter guardare altrove.
E' successo così:
Palazzo Strozzi a Firenze, una mostra sull'Avanguardia Russa, una valigia rossa e una bambina...
Nel percorso didattico proposto dal museo, in una delle schede un semplice comando:
“fermati di fronte a un quadro di Kandinsky, prova a disegnare la sua opera nell'aria.”
In un attimo tutto è sparito intorno a noi.
Ho assistito estasiata alla Magia dell'Arte, quella Vera.
Con quel piccolo dito puntato sul quadro, molto concentrata sull'immagine, Marina ha iniziato un tracciato misurato.
Kandinsky, con un sorriso nell'anima, ha guidato quei gesti: un punto muto, una linea stridente, una esplosione di tracciati disordinati...una melodia di colori!
Così è iniziata una danza che non prevedeva spettatori, intorno a sé la bambina ha creato uno spazio dove gli altri visitatori della mostra non hanno osato mettere piede. Trasformati in complici condiscendenti di questa esperienza si sono resi invisibili: Grazie!
Kandinsky già sapeva, i suoi colori imprigionati nelle innumerevoli tele aspettano pazienti le anime che riescono a suonarli.
Talvolta succede che la trovano, l'invadono senza pudore e la fanno danzare sospesa in un tempo infinito.
Kandinsky ha fatto suonare un'anima, in uno spazio riempito da tracciati intangibili e musica sorda ha sigillato un ricordo che farà crescere una bambina.
Ho rimesso la scheda nella valigia rossa, ho provato il forte desiderio di condividere questa esperienza con la speranza de che altri bambini riescano a trovare in quel semplice comando la musica dei colori...
Lo spettatore è troppo abituato a cercare un “senso”,
cioè un rapporto esteriore fra le parti del quadro.
La nostra epoca, materialista nella vita e quindi nell’arte,
ha prodotto uno spettatore e specialmente un “amatore”
che non sa porsi semplicemente di fronte a un quadro
e nel quadro cerca tutto il possibile (l’imitazione della natura,
la natura interpretata dalla psicologia dell’artista,
l’atmosfera immediata, l’anatomia, la prospettiva,
l’atmosfera esteriore) ma non cerca la vita interiore,
non lascia che il quadro agisca su di lui.
Accecato dai mezzi esteriori, non vede che cosa sanno creare,
non si accorge che possono comunicare
non solo cose ma idee e sentimenti.
Vassily Kandinsky
Citazioni da Odessie Novoski 1911, Al di là del muro 1914, Lo spirituale nell’arte, 1911Ogni opera nasce nell’inconscio.
mercoledì 11 dicembre 2013
Educ-Arte Infinito con Aras Luz: “La Danza dei Colori”
Educ-Arte Infinito con Aras Luz: “La Danza dei Colori”: "La Danza dei colori " : così ho chiamato il nuovo corso cominciato a Sesto Fiorentino il passato 15 Novembre 2013 in colla...
“La Danza dei Colori”
"La Danza dei colori " : così ho chiamato il nuovo corso cominciato a Sesto Fiorentino il passato 15 Novembre 2013 in collaborazione con l'Associazione Il Teatro del Legame.
Un nuovo gruppo di bambini, "Piccoli Artisti Anonimi” dalla mano di Acchiappaforme riuscirà a scoprire il dimenticato linguaggio dell'anima.
C'era il rischio che le persone confondessero il corso con lezioni di ballo, oppure di musica visto anche il luogo dove si svolge (a fianco alla scuola di musica di San Lorenzo): niente rischio, questo è anche un corso di danza, di canto, di musica e di tutti quei gesti e suoni che si trovano all'interno dell'anima, siamo qui infatti per riconoscere i propri suoni interni e tradurli in colori.
La pittura è colore e forma, ma perché diventi espressione del suo diretto esecutore deve avere Anima.
Il tempo, e cioè la musica, trova sempre un'anima che desidera cristallizzare per intrappolare nella materia la sua essenza.
I gesti irripetibili e unici di un essere umano rimangono immutabili là dove il tempo si dilata al ritmo di una melodia e si ferma grazie a un pennello carico di colore. |
Il tempo, la musica, trovano sempre un'anima che desidera cristallizzarli e li ferma sulla materia. |
Il colore diventa la prigione del tempo... |
Nella nostra fiaba il colore diventa la prigione del tempo... ma come in tutte le fiabe, esiste inevitabilmente qualcuno che arriva da lontano per liberarlo. Ogni volta il suo liberatore inizierà una danza unica, melanconica, allegra, euforica o serena ma pur sempre diversa.
I bambini riconoscono un bisogno interno che la nostra società gli vorrebbe far dimenticare.
Loro sono i primi a capire, a sentire i suoni di un mondo fino a quel momento insospettato.
Senza pensare sprigionano in gesti sinuosi i colori dei quadri che io gli mostro sul computer, che forse
hanno già visto da qualche parte. ..ma che non avevano mai ascoltato.
Si lanciano in un gioco infinito dove acchiappano forme e colore sui loro fogli di carta, lasciandoli lì, ma portando con sé i gesti che hanno imparato bene per poterli liberare ovunque.
Ecco a voi:
“ La Danza dei Colori”.
Si forma nell’anima un movimento di nubi.
Si creano tensioni che si innalzano come grosse onde,
cagionano inquietudine, ricadono, suscitano attese,
tornano a innalzarsi per poi ricadere di nuovo.
E’ come un possente pulsare interiore contro le pareti
che rinserrano l’anima, simile al travaglio di un parto. […]
Ogni opera nasce anche tecnicamente,
esattamente come il cosmo, si fa strada attraverso catastrofi
simili allo strepitio caotico di un’orchestra, che alla fine sgorga
in sinfonia, il cui nome è musica delle sfere.
La creazione di un’opera è una creazione del mondo.
Vassily Kandinsky
Scritto autobiografico Testo d’autore, 1913
giovedì 31 ottobre 2013
giovedì 24 ottobre 2013
La Taverna degli artisti dove "C'era la Luna"
C'era la luna piena,
là dove il colore diventa luce,
là dove la luce trafigge uno sguardo.
Il tempo si è fermato nel bagliore manifesto di un sorriso,
ma il blu ci ricorda che tornerà a scorrere,
inesorabile come l'acqua di un torrente
nel quale siamo sempre stati immersi.
Va bene così:
l'acqua, come il tempo dissolve il superfluo
ma nelle notti di luna piena possiamo guardare il fondo di rocce
come ferrea testimonianza dell'essenziale.
Poi arrivò il nero,
la luna si assottigliava
per accompagnare le onde di quel mare
che siamo noi,
quando il fiume, già calmo ci trascinava
verso l'immenso,
verso l'immenso,
e c'era quel bagliore che illuminava
il nostro sentiero
mentre aspettavamo pazienti
un nuovo argento...
giovedì 10 ottobre 2013
Filippo Brunelleschi, un tale chiamato "Pippo", e lo scivolo gigante
Acchiappaforme e la linea biricchina
Abbiamo iniziato un nuovo percorso.Come descrivere il primo giorno, quando davanti a me ho visto questi volti sorridenti, speranzosi, pieni di gioia, di quell'entusiasmo che ci fa tremare dentro e che loro sapranno esprimere bene con i pennelli in mano e un mucchio di colori. Questo primo giorno rimarrà lì, attaccato per sempre al foglio e all'anima.
Alcuni li conosco da qualche anno, sono tanto cambiati, e riconosco in loro un pezzo enorme della storia dell'umanità. Perché siamo questo, siamo tutto quello che è accaduto nel nostro pianeta Terra concentrato in ognuno di noi.
E' per questo che durante il nuovo corso ascolteremo tante fiabe sulla storia dell'arte, a volte accadute davvero, a volte solo nella fantasia di qualcuno, che come noi, in un dato momento ha voluto inventare un mondo diverso e lo ha vestito di colori … o anche solo di parole.
Siamo a Firenze, sì, nel bel mezzo di una città di un pianeta chiamato Terra, circondato da un Universo che suona in armonia con le nostre più profonde emozioni.
Acchiappaforme, questa volta racconterà le diverse storie per conoscere la città dove abitiamo attraverso gli occhi di persone che arrivano da molto lontano: Là dove le stelle si divertono a disegnare orsi, esiste un pianeta che sembra un groviglio.
E' il Pianeta della Linea.
Ogni tanto una linea scappa per conoscere altri mondi ed è così che tanti bambini curiosi sono arrivati, con un po' di fatica e tanta voglia d'imparare. Si sono lanciati su un grande scivolo che, tanti secoli fa, costruì un tale chiamato Pippo. Perché è proprio così, Brunelleschi ci lasciò questo regalo, una grandiosa cupola che ci fa scivolare in un tempo lontano dove gli unici "Bischeri”1 ( leggere a piedi pagina) erano già scappati da tanto...
Partiamo dal centro per espanderci, come è sempre giusto fare. Partiamo da un punto dorato sopra una cupola, il punto più alto della città.
Basterà alzare lo sguardo per tornare a casa...
E quello splendore d'oro, lo sappiamo bene, si trova anche dentro a noi, proprio là dove sempre riusciremo a tornare per riposare le fatiche di tante scoperte.
Vi rilascio un pezzetto della prima fiaba di quest'anno;
Dal racconto
Quando furono arrivati tutti quanti cominciarono a sedersi intorno a Acchiappaforme come erano abituati a fare, ma questa volta invece della la Montagna Blu, si trovarono ai piedi di un'imponente palazzo. Scoprirono che lo scivolo era una enorme cupola.
Un bambino, Chag, si mise in piedi e muto dalla paura indicò un punto dietro le spalle di Acchiapppaforme. Di fronte a lui c'erano due giganti bianchi seduti sui rispettivi troni. Uno guardava in su, verso la cupola e quell'altro invece guardava davanti con una espressione di orgoglio congelata nella faccia.
_ Perché non si muovono, perché sono bianchi, perché …
Acchiappaforme parlò;
_ Queste sono statue che rappresentano due signori molto importanti per la storia della città dove ci troviamo: benvenuti a Firenze.
Un Giorno molto lontano (1296) l'architetto Arnolfo di Cambio ricevette l'incarico di fare una cattedrale più spaziosa sopra quella che già esisteva. Decise di disegnare una cupola così grande che nessuno sapeva come realizzarla.
A qualcuno gli venne l'idea di fare una enorme montagna di terra a forma di cupola mescolata con tante monete d'oro. Una volta costruita la cupola, il popolo avrebbe portato via la terra prendendo per se tutte le monete che riuscisse a trovare...
Alcuni valutarono altre opzioni...
Meno male che arrivò Pippo, che con tanti calcoli e sforzi risolvette il problema mettendo i mattoni incastrati a lisca di pesce in modo che la cupola si reggesse da sola: addiritura non fece una ma due cupole, l'una dentro l'altra. E fu così gentile da lasciare uno spazio fra le due per poter fare delle belle passeggiate tonde (2).
Questi due personaggi sono rimasti pietrificati, e ognuno guarderà per sempre la parte del Duomo di Firenze che realizzò ; Brunelleschi ( il nostro Pippo) guarda in su e Arnolfo di Cambio di fronte a se...
1-“ Canto dei Bischeri”«canto» - dal greco kanthos, ovvero «angolo»Si racconta che la famiglia rifiutò l'offerta, per tirare ancora sul prezzo; alla fine però il governo fiorentino, stanco delle loro eccessive richieste, decise di espropriare le case, per poi risarcire i Bischeri con ben pochi fiorini d'indennizzo.
Secondo un'altra popolare versione invece, un incendio distrusse completamente il quartiere, lasciando così i Bischeri, che non avevano voluto cedere all'esproprio, senza casa e senza il becco di un quattrino.(Da allora in Toscana il termine «bischero» indica una persona poco furba e tendente all'ingenuità.).
Acchiappaforme parlò;
_ Queste sono statue che rappresentano due signori molto importanti per la storia della città dove ci troviamo: benvenuti a Firenze.
Un Giorno molto lontano (1296) l'architetto Arnolfo di Cambio ricevette l'incarico di fare una cattedrale più spaziosa sopra quella che già esisteva. Decise di disegnare una cupola così grande che nessuno sapeva come realizzarla.
A qualcuno gli venne l'idea di fare una enorme montagna di terra a forma di cupola mescolata con tante monete d'oro. Una volta costruita la cupola, il popolo avrebbe portato via la terra prendendo per se tutte le monete che riuscisse a trovare...
Alcuni valutarono altre opzioni...
Meno male che arrivò Pippo, che con tanti calcoli e sforzi risolvette il problema mettendo i mattoni incastrati a lisca di pesce in modo che la cupola si reggesse da sola: addiritura non fece una ma due cupole, l'una dentro l'altra. E fu così gentile da lasciare uno spazio fra le due per poter fare delle belle passeggiate tonde (2).
Questi due personaggi sono rimasti pietrificati, e ognuno guarderà per sempre la parte del Duomo di Firenze che realizzò ; Brunelleschi ( il nostro Pippo) guarda in su e Arnolfo di Cambio di fronte a se...
1-“ Canto dei Bischeri”«canto» - dal greco kanthos, ovvero «angolo»Si racconta che la famiglia rifiutò l'offerta, per tirare ancora sul prezzo; alla fine però il governo fiorentino, stanco delle loro eccessive richieste, decise di espropriare le case, per poi risarcire i Bischeri con ben pochi fiorini d'indennizzo.
Secondo un'altra popolare versione invece, un incendio distrusse completamente il quartiere, lasciando così i Bischeri, che non avevano voluto cedere all'esproprio, senza casa e senza il becco di un quattrino.(Da allora in Toscana il termine «bischero» indica una persona poco furba e tendente all'ingenuità.).
lunedì 23 settembre 2013
Firenze, la città del punto dorato!!
Ho l'intenzione di portare tanti bambini a fare un bel viaggio per le strade di
Firenze: la nostra bellissima città tutta da scoprire!
Un nuovo percorso di giornate dedicate all'arte, per immaginare, esprimere i nostri pensieri, e riempire di colore un mondo tutto nostro.
Conosceremo grazie alla nostra Acchiappaforme tanti personaggi, come la Regina di Saba, il dio Marte, e anche una famigliola niente male: i Medici, che scoprirono che la migliore medicina per risolvere tutti i mali è proprio L'Arte.
Il nostro percorso passerà attraverso una fiaba di Hans Christian Andersen. Il novelliere danese dedicò una delle sue fiabe al Porcellino del Mercato nuovo. Noi la recuperiamo per volare insieme al suo protagonista attraverso un cielo notturno illuminato solo dalla bellezza di tante opere d'arte. Insieme al ragazzo diventeremo anche noi pittori di sogni e desideri per fare un po' nostra la frase scritta da Andersen per lui:
«Che bello saper disegnare e dipingere! Si può riprodurre tutto il mondo!»
Un nuovo percorso di giornate dedicate all'arte, per immaginare, esprimere i nostri pensieri, e riempire di colore un mondo tutto nostro.
Conosceremo grazie alla nostra Acchiappaforme tanti personaggi, come la Regina di Saba, il dio Marte, e anche una famigliola niente male: i Medici, che scoprirono che la migliore medicina per risolvere tutti i mali è proprio L'Arte.
Il nostro percorso passerà attraverso una fiaba di Hans Christian Andersen. Il novelliere danese dedicò una delle sue fiabe al Porcellino del Mercato nuovo. Noi la recuperiamo per volare insieme al suo protagonista attraverso un cielo notturno illuminato solo dalla bellezza di tante opere d'arte. Insieme al ragazzo diventeremo anche noi pittori di sogni e desideri per fare un po' nostra la frase scritta da Andersen per lui:
«Che bello saper disegnare e dipingere! Si può riprodurre tutto il mondo!»
venerdì 20 settembre 2013
"Piccolli artisti anonimi": II Ritorno
Ci siamo salutati in una festa di colori accogliendo tutti quanti col desiderio di condividere le nostre scoperte e la nostra gioia.
E' stato un saluto allegro pieno di luce con il preludio di vacanze estive, ma anche pieno di colori con il sapore delle strade ancora da percorrere.
E' stato un saluto allegro pieno di luce con il preludio di vacanze estive, ma anche pieno di colori con il sapore delle strade ancora da percorrere.
Abbiamo raccontato un'ultima fiaba, che ci ricorda il posto esatto dove trovare il tesoro più bello.
Un po' di scale, e i nostri visitatori sono sbarcati in una sala inondata di quadri, quelli che i “Piccoli Artisti Anonimi” hanno deciso di voler esporre: scelta difficile e meditata dopo mesi di lavoro e tante opere di qualità!Ma noi non siamo qui solo per questo, vogliamo far vedere il posto dove tutte queste opere sono nate; la nostra Sala dell'Estro.
Dopo aver ammirato tanti bei quadri e assaporato qualche stuzzichino... una porta vetrata ci fa un invito. Si apre verso un lungo corridoio, dove abili collaboratori hanno sistemato le diverse fiabe che spiegano un mondo.
Passo a passo, fiaba dopo fiaba ci addentriamo nel mondo di Acchiappaforme, la persona più saggia del “Pianeta della Linea”, una anziana che, se circondata da bambini si trasforma in bellissima fanciulla.
Insieme a lei abbiamo saltato fra montagne giocando con i misteri delle luci e delle ombre, nuotando in un mare di colori.
Insieme a lei siamo scesi in miniera, per giocare con il carbone ( vedere entrata del blog; “ Piccoli artisti anonimi scendono in miniera” ).
Insieme a lei ci siamo addentrati in una caverna misteriosa per imparare che il buio si può sconfiggere grazie ai colori...ma sopratutto grazie a una luce speciale, unica che abita in ognuno di noi.
Insieme a lei siamo scesi in miniera, per giocare con il carbone ( vedere entrata del blog; “ Piccoli artisti anonimi scendono in miniera” ).
Insieme a lei ci siamo addentrati in una caverna misteriosa per imparare che il buio si può sconfiggere grazie ai colori...ma sopratutto grazie a una luce speciale, unica che abita in ognuno di noi.
Il buio è solo l'altro lato della luce, ma senza luce non c'è colore, senza colore c'è silenzio
Nel modo di Acchiappaforme, il nostro mondo , c'è sempre la musica...il preludio del colore.
Nel modo di Acchiappaforme, il nostro mondo , c'è sempre la musica...il preludio del colore.
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