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mercoledì 6 febbraio 2013

SAI KANDINSKY ? I BAMBINI SIAMO ASTRATTI!!!!



I  BAMBINI SIAMO ASTRATTI!





Ho scelto Kandinsky nelle prime lezioni che parlano degli elementi dell'arte.
Il suo libro “ Lo spirituale nell'arte”  è stato da sempre un mio punto di riferimento.
Il motivo che più mi ha spinto a iniziare i corsi per bambini è il fatto di aver capito che esiste un linguaggio universale che parla all'anima. E' un linguaggio fatto di colori, segni, e suoni... astratto.
Ho scoperto che i  bambini riescono a leggere i quadri di Kandinsky, e questo è la prova che conferma le teorie alle quali lui dedicò gran parte della sua vita; i suoi quadri arrivano diretti all'anima.
Il contagioso Kandinsky.
Secondo Kandinsky  “ l'arte che tende verso lo spirituale si preoccupa di “che cosa” rappresentare”, e così i bambini piccoli, se messi nelle condizioni giuste, rappresentano tante cose con la  pittura, senza preconcetti, guidati da un istinto primordiale. Non desiderano controllare il loro intorno, desiderano assimilarlo. Si tuffano nella materia per navigare in un mare di segni che gli appartenono da tempi remoti.
 I bambini siamo astratti!
  Amano il gesto,  la traccia sul foglio. Per questo molto spesso praticano una sorta di “arte effimera”, distruggendo, coprendo, graffiando con furia il risultato di un momento che  deve rimanere per sempre ancorato nel passato, non deve trascendere se non nel loro vissuto più profondo. 

E' impossibile creare un quadro senza disegno o senza colore ma  sì  senza oggetto, e così tirano fuori i segni di una memoria organica che ci accomuna come specie umana.
Kandinsky

Solo in un secondo momento si occuperanno di  “come” riuscire a rappresentarlo, ma se gli è stato permesso sperimentare il processo creativo nel rispetto della loro natura più intima, il desiderio d'imparare un metodo diventerà una necessità. La loro arte non potrà che essere profonda, carica di significato, spirituale.

Kandinsky descrisse così il senso del suo libro: "Il  mio libro ” Lo spirituale nell'arte”   e anche  Der blaue Reiter ( Il cavaliere azzurro) si proponevano essenzialmente di svegliare la capacità di captare lo spirituale nelle cose materiali e astratte, capacità assolutamente necessaria nel futuro, che rende possibili innumerevoli esperienze. La meta principale in ambedue le pubblicazioni fu il desiderio di fomentare questa capacità benefattrice delle persone

Der blaue Reiter




I bambini  conoscono una grande sala, “la stanza delle emozioni disordinate” e se gli viene consentito, giocano a trasformarle in  forme, in colori mossi da una energia che non conosce limiti.



Più tardi, trascinati inesorabilmente verso il mondo degli adulti,  chiudono a chiave questa sala  e si trasferiscono nella “stanza dei pensieri”, per passare  il resto della loro vita  lì dentro, nel tentativo di tenerla in ordine ...
Ma noi, che vorremmo avvicinare i nostri bambini  all'arte,  rimaniamo nella prima, per tentare di capire come aiutarli a crescere  senza cambiare stanza, per accettare le emozioni che non hanno un nome, ma sì un colore , una forma, un suono...


Il mio impegno è quello di procurare gli strumenti  giusti per dare visibilità ai sentimenti più sottili, proprio a quelli che non  possiamo e non potremo mai nominare ma che esistono e chiedono di essere espressi.
Il mio impegno è quello di aiutare i bambini, che non potranno fare a meno di cambiare stanza, a conservare la chiave, così da poter tornare quando avranno bisogno di dipingere le loro emozioni, irrimediabilmente disordinate ma piene di colore, di movimento e di suono...









Per imparare a dipingere ci vuole disciplina, costanza, passione, umiltà, perseveranza, entusiasmo, e una piccola percentuale di talento, inteso come dono naturale e innato.

Per diventare un'artista ci vuole un grande mondo interiore che ti spinga a dire la tua con un linguaggio che nasce dall'anima, e che non si può' imparare.

 

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