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venerdì 18 gennaio 2013

Elementi dell'arte raccontati ai bambini.Tanto ,tanto punto fa...


 Oggi vorrei iniziare una serie di post dove spiegherò i programmi che sto elaborando. La speranza è di poterli condividere con un gruppo sempre più numeroso di persone.




 

 Cominciamo!!!!!


Un bambino arriva per la prima volta da me , spinto dall'entusiasmo  e si trova in un aula con tanti disegni appesi e tanti colori pronti per essere usati .
E' comunque dentro un'aula e all'improvviso sente voglia di scappare.
Ma quando, insieme ad altri bambini che già sanno, comincio a raccontare questa fiaba, i loro occhi s'illuminano:
Tanto, tanto punto fa...
In una buia caverna sperduta nel tempo, un essere qualunque provò a diventare
 “ persona”.
Come lo fece?
 Beh, fece un punto.

Comincia così un ciclo di fiabe che raccontano gli elementi dell'arte, con l'aiuto di un computer pieno di musica e immagini.
 Grazie a un piccolo gesto, le persone hanno iniziato un percorso di consapevolezza. Fuori dalle grotte esplorarono il mondo, ma dentro di esse fecero una scoperta ancora più straordinaria; un mondo interiore che nell'intimità del buio si trasformava in vivide immagini che riempivano la pareti.
Questo gesto diventò danza e lal danza melodia. Le persone si contagiarono  e iniziarono a “imparare” gli uni dagli altri. Allora non c'era passato ne futuro, vivevano immersi nel presente.Per  imparare non dovevano memorizzare, dovevano agire copiando le nuove scoperte dai propri simili.
E così quando un bambino arriva per la prima volta da me, viene messo subito al corrente che  nessuno valuterà il suo disegno, e che per iniziare il viaggio dovrà solo fare un piccolissimo, minuscolo punto.
 *Difficile è il compito di levare la sensazione di essere continuamente giudicati  che questi bambini portano con sé.
 *Difficile è convincerli a prendere un pennello, anche solo per fare un punto...
Così fra  salti di gioia di quelli che già sanno, tiro fuori dalla mia borsa rattoppata  un lenzuolo e una pallina;
-Ecco, vi presento il nostro “ Signor Punto”.E' venuto a giocare con noi .
 Ci mettiamo intorno al lenzuolo prendendolo con le due mani e cominciamo a presentarci, mettendo la pallina in mezzo e provando a farla arrivare a ogni partecipante del gruppo, così da imparare i nomi di tutti.
*Difficile spiegare che in questo gioco non si deve concorrere per vincere; si perde tutti se la pallina salta fuori del lenzuolo... oppure si vince tutti se rimane dentro.
 










Dopo qualche tentativo e tante risate  i bambini capiscono.
Il mio invito a sentire la musica di sottofondo viene accolto e la danza ha inizio.
Tutti concentrati si passano la pallina e quelli più effusivi vengono calmati dai propri compagni che vogliono vincere insieme a loro.
Come per magia la pallina non va più fuori, e i gesti dei bambini si adeguano al ritmo della musica.
Ora siamo pronti, siamo qui e ora, siamo insieme per imparare, per aiutarci gli uni agli altri, e sappiamo di poterlo fare.
Siamo qui per svegliare quella parte del nostro cervello che non è interessata al nostro passato ne al nostro futuro; la fantastica parte destra.
Quella che ci fa intuire un mondo migliore, che ci fa sentire, emozionare, essere entusiasti.
Quella che ci fa arrivare in ritardo a tutti gli appuntamenti, perche vive un eterno presente...
Ognuno ha il suo foglio appeso sul cartone, davanti al quale è da solo.
 Intorno, però, ci sono tante altre persone pronte a condividere scoperte.
 Nessuno ci rimprovera se copiamo dal compagno, nessuno ci da un voto...
Le regole ci sono, ma servono solo a farci stare meglio fra di noi e tutti ci teniamo a rispettarle.

 Poi ci sono io, Mònica sempre pronta a spiegare i misteri della luce, dell'ombra, dei colori amici e di quei colori che,se mescolati fra di loro, fanno pasticci...
 Sono lì per loro,  sono lì per servirli.

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